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QUI SI FERMA IL CINEMA E COMINCIAMO NOI, stronzi.

domenica 31 luglio 2011

At the end of the day


Regia: Cosimo Alemà
Cast: Stephanie Chapman-Baker, Lutz Michael, Neil Linpow
Anno: 2011
Paese: Italia
Genere: Thriller boschivo



Due personaggi piuttosto loschi, vestiti come Feldman e Wilder sotto la pioggia cimiteriale di Frankenstein Junior, scavano buchette per metterci dentro mine. Il vecchio è un gran maestro di vita e sibila frasi solenni. Il giovane è un gran maestro d'idiozia e dice idiozie. Che ci sia una guerra da qualche parte là fuori?

Titoli di testa. Change of scenery.

Gruppo di post-adolescenti annoiati deve decidere cosa fare nel weekend. Cinemino? Troppo nerd. Lanciare pietre dal cavalcavia? Olderrimo e si rischia la gattabuia. Perché non darsi battaglia con pistole ad aria compressa in un bosco a caso? Voto unanime e gente che si strappa le vesti dall'esaltazione.

Parte la battaglia. Una si ferma a pisciare e svanisce nel nulla. Compaiono galline starnazzanti e un mattatoio per cani. I ragazzi, riuniti al campo base, cominciano a cagarsi sotto. Mentre decidono sul da farsi, arriva un tizio vestito da gestapo e con Ray-Ban a goccia. Salve, gli mugugna uno del gruppo. Questo tira fuori il bazooka e gli spara in pancia, rimuovendolo all'istante dalla vita. Poi saluta, palesando una creanza abbastanza consueta per i cattivoni del cinema.

Scatta il panico. Ovviamente a questo punto i ragazzi fanno una cazzata dietro l'altra.
C'è un campo minato nei paraggi? Ci corrono sopra all'impazzata.
Bisogna tenere d'occhio un compagno per coprirgli le spalle? Ci si distrae con un cinghiale spocchioso e il compagno se ne va al creatore.
Chiedere aiuto ai ranger? Ottima scelta. Solo che, sfiga, i ranger sono i tre pazzoidi e ne fanno fuori un'altra a machetate.


Spotlight sui tre pazzoidi:
  1. il vecchio dell'inizio: dice 5 frasi, tutte solenni e a sibili. Nelle pause lancia sguardi epici un po' ovunque. Labbra optional come quasi tutti i cattivi del cinema;


  2. il giovane dell'inizio: lo si scopre nipote del vecchio. Per il resto una nullità;



  3. la gestapo: anch'egli nipote, spietato, sadico. Per l'occasione veste anche una maschera anti-gas, vuoi mai che qualcuno cominci a lanciare lacrimogeni in giro, ad esempio lui.


Nel finale da canovaccio rimangono in due: lui e lei. Lui cade sotto i colpi di una balestra. Lei ammazza tutti e se ne va senza voltarsi indietro. Poi il controfinale a sorpresa - no spoiler.



Ispirato a fatti realmente accaduti (non ci credo), questo thriller italiano di ambientazione bucolica chiede poco e ottiene forse meno. Tiene col fiato sospeso e spaventa il giusto, sebbene vada avanti per accumulazione di cliché. Un pregio al regista va riconosciuto, la grandissima cura per i dettagli. Ne ha a tal punto che potrebbe fotografare una blatta che caga, mentre la vicenda va avanti da un'altra parte. E' un filmetto, ma girato con classe.


Giudizio critico: **/

mercoledì 27 luglio 2011

la stessa COSA

il Trailer dell'ennesimo remake inutile. Uno dei miei film preferiti, pure la colonna sonora hanno riciclato. Gira voce sia un prequel e non un remake intanto Kurt Russell sostituito dalla solita patata. Io piango, a voi.


venerdì 15 luglio 2011

Nigga incazzati che tramano vendetta

Spike Lee sarà il regista del remake del film più bello e intenso degli ultimi 10 anni, notizia di qualche giorno fa.

Già sapere del remake schifò parecchio, Spike indubbiamente rende la cosa meno schifosa, ma rimane pur sempre il dubbio. Curiosità e sdegno scomposto (cioè bestemmie) si miscelano e un po la prima comincia a scavalcare lo sdegno e sento già la lacerazione della blasfemia farsi strada nel profondo del mio essere. Però oh, Spike Lee.

uno che a volte si veste così

rimangono poi le domandone, quelle che un po emergono involotariamente:

- Denzel Protagonista?

- Il suo rapitore sarà un bianco?

- Dae-su andrà al KFC una volta liberatosi?

- E se per sbaglio un genio decide di prendere lui come protagonista? o se invece si optasse per lui?

tante domande irrazionali in attesa di risposta, ma anche l'unica razionale che acquista senso: Hollywood non potevi per una volta evitare?



giovedì 14 luglio 2011

Nic non delude mai: l'ULTIMO DEI TEMPLARI inesistenti


"L'ultimo dei templari! fico! si parlerà dei templari!" e invece no: con una elucubrazione che ha un che di metafisico quei geni del male della medusa film hanno soppiantato il titolo originale (Season of the Witch) levando a calci nel culo le streghe e buttandoci in mezzo i templari. Peccato che di templari nemmeno l'ombra, e nemmeno di ultimi se è per questo.
Ah forse ho capito: Nicolas Cage... Mistero dei templari, avranno detto "ma piazziamoci sti templari magari qualche soldo in più lo tiriamo fuori" e difatti nel primo weekend d'uscita il film ha incassato più di tutti. Mi piace pensare che sia stato il colpaccio del titolo, sono un romantico. Tra parentesi titolo originale del Mistero dei templari: National Treasure.
Ma parliamo di lui: il mio Nic, che nel caso non l'aveste capito è la mia divinità filmica. Nicolone sfoggia un parrucchino riccioluto biondiccio che non esita a mostrare con opulenza, una perfetta sintesi tra il biondo-terence hill sfoggiato in Drive Angry 3D e la fluente chioma post-grunge dell' Apprendista Stregone, e tiene sempre vari ciuffi in fazza di modo che quando parla svolazzino in giro dando un effetto molto Gandalf, ergo ricolmo di epicità.
Gli sguardi Niccool fioccano, i momenti da oscar pure e il nostro eroe muove di spada con gran maestria inserendosi perfettamente nella parte del cavaliere senza macchia e senza paura... cioè facendo il solito Nic Cage bel tenebroso, che non guasta mai. Parecchi momenti degni di nota in cui il mio cuore sobbalzava di pura gioia, uno su tutti: lui in abiti cavallereschi, sfondo montagne innevate, frase epica tipo "... e che la sua morte non sia inutile" e sguardo magnetico lanciato all'indirizzo dei compagni.

diocdiocdiocdiocdiocdiocdioddiocdioddioddasffSguardo Nic-cool

La trama in soldoni: periodo medievale a caso. Saltando i titoli di testa, veniamo catapultati in una sequenza di favolose battaglie crociate che nulla, o quasi, hanno a che vedere con il resto del film. Nel frattempo una strega pianta un po di casino in giro per l'europa. Nic e il suo compare fracassone (RON FOTTUTO PERLMAN, quindi non uno stronzo qualsiasi), divenuti ormai ex crociati, vengono incaricati da CHRISTOPHER LEE (!!), morente e con un bubbone al posto della testa, di portare la ragazza in questione in un monastero lontanerrimo per dirle di smetterla di fare casino e sottoporla a un "giusto processo" (??) .
Ron Perlman contentissimo di girare questo film

Altri personaggi vengono inseriti un po a muzzo durante il tragitto (che prevede tappe come La foresta amara), tra cui Tommy di Snatch e uno che fa una morte talmente ridicola che sarebbe ingiusto spoilerare. Finalone col botto, un po di CGI indegno e qualche lacrimuccia. Non ridevo così di gusto al cinema da tempo e Nic si conferma re incontrastato dell'Awesome Trash, consigliatissimo!

Menzione d'onore per i traduttori italiani: favolosa l'apparizione della scritta Coste della Siria per indicare dove si trovavano i personaggi, che subito dopo andavano in giro per montagne nebbiose e valichi. Risate. In realtà il posto era STIRIA, tra Austria e Slovenia, priva di coste.
Il mio collega Cobrando lo bollerebbe con un sonoro */ ma con tanto tanto cuore.


mercoledì 13 luglio 2011

La Strategia di Adam

Regia: Scott S. Anderson
Cast: Josh Henderson, Jenna Dewan, Jesse Heiman
Anno: 2009
Paese: USA
Genere: Commediola


Studente modello in una scuola catto-regressista e frontman di una band blandamente acclamata da famigliari e amici intimi, Adam è stato piantato dalla ragazza sulle di cui foto ha sborrato per una vita. Cambia strategia in amore (da qui il geniale titolo), per conquistarle tutte basta fare lo stronzo.
Problema: becca l'unica sfigata che nel 2011 vuole restare vergine fin sull'altare, e forse oltre. Ricambia strategia e si finge irreprensibile. Riesce così a strapparle un limone, poi un altro, poi una spremuta di quelle potenti.
Ma tutti hanno uno scheletro nell'armadio. E il suo è uno scheletrone mica da ridere, si chiama voja de scopa'. Gliela palesa in un ristorante extra-lusso (in cui invero non voleva mangiare, gli serviva solo una cornice adeguata alla dichiarazione). Lei s'intristisce e scappa.
Nel frattempo il di lei ex torna alla carica. Ovviamente è spregevole dentro e spala merda su Adam. Stronzi di cane di proporzioni bibliche. La tipa ci casca e se lo porta al ballo.
Ma qui Adam tira fuori l'asso dalla manica. Suona con la sua band un nuovo pezzo più appiccicoso di una Cherry Coke. Parte il piano, la telecamera si fa strada tra la folla che si apre manco fosse il Mar Rosso con Mosé. Lei è al bancone dei drink che sta prendendo limonata. Il cerchio si chiude. Applausi a scena aperta per i due che tirano fuori diversi metri di lingua sul palco. La suora è gaudente ma li tiene d'occhio. Non si copula nemmeno a sto giro.


Basterebbe la scena finale a testimoniare la viltà di questa commediola per adolescenti frustrati. Ma arrivandoci col fiato corto, dopo quasi novanta minuti di boiate diffuse, si rischia quasi di doversi costituire parte civile. Dove finisce l'ingenuità di chi guarda e dove comincia la furbizia di chi dirige? La risposta sta probabilmente nelle scelte della costumista, imbevibili.




Giudizio critico: */

Presentazione

Atto di Farsa si occupa di denigrare, imbastardire, squalificare e, perché no, magnificare cinema di ogni genere e colore, a discrezione dei propri (re)censori. La sede principale del blog è a Chattanooga, Tennessee, luogo per infelici pochi. Scriviamo quasi solo boiate, ma con sobrietà. 

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